Best of Dita Von Teese

Lady of Burlesque ha deciso di dedicare una sezione alla diva più importante del burlesque contemporaneo: Dita Von Teese.

Nata nel Michigan, Heather Renée Sweet, cresce con la passione per il musical anni ’40 e per la danza classica, a 19 anni comincia ad esibirsi come stripper in un locale di spogliarello, dove si distingue per classe e originalità, ama creare numeri ispirandosi allo stile degli anni ’40: capelli acconciati ad alveare, guanti fino al gomito, corsetti e giarrettiere.

E’ qui che nasce Dita, nome ispirato all’attrice tedesca anni ’20 Dita Parlo, Von Teese, cognome affibbiatole dalla rivista Playboy nel 2002, necessario  per apparire in copertina. Dita scelse dall’elenco telefonico il cognome “Von Treese” ma per errore venne stampato “Von Teese”.

La sua immagine è dichiaratamente ispirata a Bettie Page, Dita infatti sarebbe una bionda naturale dal visino tenero, ma ciò è troppo  lontano da come in realtà vuole apparire. Così, in un mondo popolato da riviste che propongono bellezze statuarie dalla chioma bionda e la pelle dorata, Dita si tinge i capelli di nero corvino, si scurisce le sopracciglia, mantiene una pelle bianchissima e si dipinge le labbra di rosso scarlatto.

La piccola Dita (è alta all’incirca 1,60 m) spicca tra tante e inizia a lavorare come modella per riviste di genere fetish. Ma non solo i feticisti e gli amanti del latex iniziano ad apprezzare la sua alternativa bellezza, e in poco tempo Dita diventa una delle muse ispiratrici di molti artisti. Tra gli artisti in questione, non si può non citare uno dei più esclusivi shoes-designer francesi, Christian Laboutin, che ormai grande amico della Von Teese, le disegna e le personalizza le scarpe per ogni suo spettacolo.

La copertina di Playboy prima, il matrimonio con il rocker Marilyn Manson poi, la rendono famosa in tutto il mondo e dopo aver sfilato per grandi nomi della moda come Vivienne Westwood e Jean Paul Gaultier ed essersi esibita  in locali e per eventi del tutto esclusivi, come ai Fashion Week’s Party delle più grandi città, e al Crazy Horse di Parigi e di Las Vegas, Dita Von Teese non può che conquistare il titolo The Queen of Neo Burlesque.

 

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